Franco Oppo 80 1:
convegno seminario concerti
su un compositore della Sardegna
Il Conservatorio di Musica di Sassari promuove per i giorni 21, 22, 23 marzo 2017 la seconda edizione di Musica Documenti Monografie dal titolo Franco Oppo 80 1: convegno seminario concerti su un compositore della Sardegna, dedicata al grande compositore, teorico, didatta e promotore di innovative iniziative musicali, scomparso il 14 gennaio 2016. La manifestazione comprende una sequenza articolata di momenti di studio e di riflessione intorno all’opera di Franco Oppo e momenti di ascolto della sua musica, dalle opere giovanili fino alle opere più recenti della sua produzione.
Oltre a professori, studenti e suoi interpreti storici, impegnati nella esecuzione delle complesse partiture del compositore, avrà luogo un seminario sulla sua musica strumentale e un importante convegno che vedrà impegnati ventitre relatori: questo momento di riflessione è volto a tratteggiare globalmente l’opera e il pensiero del compositore sardo. Partecipano, con studi critici, analisi e testimonianze, personalità della musica italiana che con il compositore hanno avuto ampia frequentazione e rapporti di amicizia, suoi allievi e collaboratori, altri ancora che hanno studiato e valorizzato la sua opera. Sarà presente fra gli altri il Prof. Gianmario Borio, direttore dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, fra le più importanti istituzioni archivistiche europee, che ha recentemente acquisito il fondo del compositore sardo.
Così il calendario di Musica Documenti Monografie II: il 21 marzo alle ore 18 il seminario Notazione suono e tecnica esecutiva nella musica di Franco Oppo per chitarra strumenti ad arco e pianoforte; il 22 e 23 marzo il convegno di studi Franco Oppo 80 1 con sessioni al mattino alle ore 10 e al pomeriggio alle ore 15 (nel corso del convegno studenti del conservatorio eseguiranno alcuni brani giovanili); il 22 e 23 marzo alle 19 due fitti concerti che proporranno all’ascolto opere fra le più significative del catalogo del compositore sardo, eseguite da studenti e professori del conservatorio che si alterneranno, però, con alcuni interpreti storici della musica di Oppo, portatori di un patrimonio testimoniale dell’esperienza di collaborazione con lui.
Nel corso del primo concerto, il giorno 22, sarà anche proiettato un frammento della messa in scena dell’azione scenica Praxodia II, avvenuta nel cortile del conservatorio il 4 maggio 2011, uno dei tanti momenti di lavoro dell’istituto sassarese sulla musica del compositore sardo. Fra questi si possono ricordare un ciclo di lezioni da lui tenute sulla sua teoria delle unità d’articolazione, una mostra delle sue partiture e di altri documenti presenti nel fondo della biblioteca, un seminario-concerto sulla sua musica pianistica e un seminario sull’azione scenica Praxodia, culminato nella già citata sua messa in scena. Si sono per altre vie incrociate a Sassari altre due iniziative che ne hanno documentato l’attività e il pensiero: il booklet promosso dal CERM Ensemble, con la incisione dell’integrale per e con pianoforte (in occasone dei suoi 70 anni), e l’ampia monografia di Consuelo Giglio Franco Oppo. Nuova musica dalla Sardegna.
L’opera di Franco Oppo è tanto più importante per come ha saputo trasfondervi un’attenzione profonda verso la musica, la lingua e la cultura della Sardegna: ebbe a dire una volta Luigi Pestalozza, il grande storico e critico della musica recentemente scomparso, che Oppo è stato uno dei grandi intellettuali della Sardegna. Come Gramsci, Emilio Lussu, Giovanni Lilliu, Pietro Sassu ed altri ha saputo correlarsi con il meglio della cultura internazionale, interrelandola però con una Sardegna arcaica, le cui espressioni, a cominciare dalla sua immensa civiltà musicale (ricondotta però ad un alto livello di astrazione), sono state impiegate come strumento di rinnovamento del suo linguaggio musicale. Ovvero, si badi bene, Oppo, come Bartók ed altri grandi compositori europei, è andato esattamente nella direzione opposta al folklorismo superficiale basato sulla facile citazione di materiali musicali popolari, mettendo in campo un intenso lavoro di studio e approfondimento delle strutture profonde della musica sarda di tradizione orale, da cui ha ricavato dei modelli generali su cui orientare la sua musica.