Sono state approvate dal Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri 7 aprile otto delle nove deleghe previste dalla Legge 107/2015 (l’ultima, quella riguardante la revisione del Testo Unico della scuola, certo di qualche interesse soprattutto per i docenti di seconda fascia Afam, sarà oggetto, così il Miur, di “disegno di legge delega specifico e successivo”). Ricordiamo che Camera e Senato avevano prodotto due distinti pareri sull’atto del governo (vedi il nostro http://www.docenticonservatorio.org/cultura-umanistica-come-cambia-la-filiera-istruzione-musicale-dopo-commissione-senato/); vi informeremo sul testo definitivo approvato ieri non appena sarà reso pubblico e disponibile.

Qui di seguito il comunicato stampa del Miur:

Promozione e diffusione della Cultura umanistica,
arriva il Piano delle Arti

Musica e danza, teatro e cinema, pittura, scultura, grafica delle arti decorative e design, scrittura creativa entrano a pieno diritto nel Piano dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado. Le studentesse e gli studenti potranno così sviluppare creatività, senso critico, capacità di innovazione attraverso la cultura e la pratica diretta delle arti e la conoscenza diretta e il rilancio del patrimonio storico e artistico del nostro Paese.

Dopo il Piano Nazionale Scuola Digitale, arriva il Piano delle Arti, un programma di interventi con validità triennale che il Miur metterà in campo di concerto con il Mibact (Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo) e che conterrà una serie di misure per agevolare lo sviluppo dei temi della creatività nelle scuole. Il Piano viene finanziato con 2 milioni all’anno a partire dal 2017 e per la prima volta il 5% dei posti di potenziamentodell’offerta formativa sarà dedicato allo sviluppo dei temi della creatività. Ci saranno perciò risorse e personale.

Le scuole dovranno recepire gli indirizzi del Piano nell’ambito della loro offerta formativa e potranno costituirsi in Poli a orientamento artistico-performativo (per il primo ciclo) e in Reti (scuole secondarie di secondo grado) per condividere risorse laboratoriali, spazi espositivi, strumenti professionali, esperienze e progettazioni comuni.

Ogni istituto potrà stabilire se articolare singoli progetti o specifici percorsi curricolari anche in verticale, in alternanza scuola-lavoro o con iniziative extrascolastiche, in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati e con soggetti del terzo settore che operano nel campo artistico e musicale.

Tra le novità del decreto, i percorsi a indirizzo musicale delle scuole secondarie di I grado (che rappresenteranno la naturale evoluzione delle scuole di I grado ad indirizzo musicale), una più omogenea diffusione dell’insegnamento dello strumento musicale anche attraverso le docenti e i docenti dell’organico dell’autonomia e l’armonizzazione dei percorsi formativi della filiera artistico-musicale. Promosse, inoltre, forme di collaborazione strutturata tra licei artistici, accademie di belle arti, istituti superiori per le industrie artistiche, università, enti locali e tra licei musicali e coreutici e gli istituti superiori di studi musicali e i territori.

Plurale è anche la governance di questo settore: oltre al Miur e al Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) le attività di indirizzo e coordinamento saranno gestite dall’Indire (Istituto nazionale documentazione, innovazione, ricerca educativa), le istituzioni Afam (Alta formazione musicale e coreutica), le Università, gli Its (Istituti tecnici superiori), gli Istituti del Mibact, gli istituti di cultura italiana all’estero, soggetti pubblici e privati.

Il patrimonio culturale e artistico italiano può diventare occasione di crescita per il Paese se le nuove generazioni sapranno coniugare tradizione e innovazione. Per questo motivo l’alternanza Scuola-Lavoro, prevista dalla legge 107/2015, potrà essere svolta presso soggetti pubblici e privati che si occupano della conservazione e produzione artistica.

Qui il video della conferenza stampa della Ministra Fedeli, e di seguito la breve sezione riservata alla delega sulla cultura umanistica:

In precedenza le OO.SS. avevano incontrato la Ministra Fedeli. Secondo quanto riportato da FLC CGIL l’Amministrazione ha convenuto che sul tema dei precari il provvedimento più immediato non può che essere il decreto integrativo del D. Lgs. 165/01 (che applichi cioè i processi di stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione con 36 mesi di servizio, previsti dall’articolo 20, anche ai docenti dell’AFAM). In ogni caso, così la FLC, qualunque sia lo strumento normativo utilizzato, è necessario che la stabilizzazione venga realizzata nel triennio 2018/2020 prima dell’entrata in vigore del regolamento sul reclutamento del personale previsto dalla Legge 508/99.

Riguardo al fantomatico decreto sul reclutamento, secondo quanto riportato dal sito UNAMS il Direttore Generale Livon «ha comunicato che il provvedimento sta andando nella stessa direzione del decreto Madia poiché anch’esso richiama la stabilizzazione del precariato; in pratica si tratta di strumenti giuridici che si muovono “in parallelo”; sul punto, inoltre, non dovrebbero esserci problemi né del MEF, né della Funzione Pubblica. Il confronto più delicato con detti Dicasteri è avvenuto sulle facoltà assunzionali e sulla relativa compatibilità finanziaria ma la Direzione Generale, per superare gli ostacoli di carattere finanziario eventualmente frapposti dal MEF, intende avanzare una proposta simile a quella del modello universitario del “costo equivalente medio” che consentirebbe di avere una certa flessibilità di spesa e potrebbe essere gradita anche al MEF in quanto già positivamente sperimentata nel settore universitario. Il Dott. Livon, infine, ha chiarito che nel regolamento sul reclutamento è stata, in ogni caso, prevista anche la trasformazione della graduatoria della legge 128 in una graduatoria utile per il ruolo».

Riguardo alle statizzazioni, ragione sociale primaria e originaria del DDL 322, il MIUR avrebbe preannunciato che proporrà di inserire risorse e relativi processi non più in quel DDL, ma in un decreto legge sugli enti locali che sarà esaminato a breve dal Consiglio dei Ministri.

Il 322 rimarrebbe, svuotato delle due questioni del precariato e delle statizzazioni, lo strumento principale per affrontare tutte le altre tematiche di carattere generale che riguardano il settore AFAM, e il suo iter riprenderebbe presumibilmente dopo Pasqua.

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