Cronoprogramma e amnesie:
risponde la Commissione
La VII Commissione del Senato ha concluso oggi l’esame del Documento di economia e finanza 2017. Il relatore Conte ha illustrato uno schema di parere favorevole su cui hanno manifestato critiche tanto il sen. Bocchino che la sen. Montevecchi. Quest’ultima «condivide le considerazioni del senatore Bocchino, ritenendo doveroso, per rispetto al lavoro compiuto dalla Commissione sui disegni di legge nn. 322 e abbinati, che la prima osservazione [quella appunto sul DDL 322] diventi quanto meno una condizione. Paventa infatti il rischio che i temi fondamentali di competenza siano ancora una volta depotenziati, mentre invece la Commissione dovrebbe avere il coraggio di approvare pareri più incisivi altrimenti si riduce a ratificare le scelte del Governo. Ricorda peraltro che l’iter delle proposte normative sulla statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati si sta trascinando ormai da anni con profonda sofferenza per il comparto. Sollecita dunque il relatore a trasformare tutte le osservazioni in condizioni, tanto più che su di esse non si può non essere d’accordo data la genericità degli argomenti trattati. Nel dichiarare il voto contrario del suo Gruppo sullo schema di parere del relatore, dà conto di uno schema di parere di tenore contrario, pubblicato in allegato al resoconto [«non si è ancora data risposta alla situazione dell’Alta formazione artistica e musicale (AFAM) che rischia di arenarsi anche in questo ultimo scampolo di legislatura: non si riesce a dar corso alla riforma che la legge n. 508 del 1999 doveva promuovere, per dare piena autonomia alle istituzioni AFAM, risolvere il problema della precarietà e delle fragilità contrattuali del personale sia docente sia ATA, equiparare a tutti gli effetti titoli e retribuzioni al sistema universitario. Inoltre non si è provveduto a sancire l’indispensabile processo di integrazione e armonizzazione dei diversi percorsi formativi nell’intera filiera musicale: dalle scuole medie a indirizzo musicale, ai licei musicali e coreutici fino all’alta formazione;[…] occorre accennare, infine, alle criticità emerse negli anni sull’operato dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), riguardo alla mancata trasparenza e sulle sospette alterazioni dei contenuti. Una stima della qualità della ricerca e delle capacità umane non può ridursi alla compilazione di tabelle numeriche, a maggior ragione se si pensa che tale genere di valutazione si traduce in uno strumento di indirizzo che influenza il sistema universitario, orientando l’impegno dei ricercatori e dei dipartimenti non più in funzione della crescita universitaria ma al fine di ottenere un punteggio più alto».
La sen. Puglisi ha condiviso la necessità di imprimere una svolta risoluta anche al comparto dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), come previsto nello schema di parere. Il relatore Conte (AP-CpE) ha riconosciuto che la soluzione della vicenda degli ex istituti musicali pareggiati sia ormai improcrastinabile e dunque si è dichiarato favorevole a trasformare la relativa osservazione n. 1 in una condizione. Ha pertanto riformulato lo schema di parere trasformando l’osservazione n. 1 in condizione:
La 7ª Commissione permanente, esaminato, per quanto di competenza, il Documento in titolo,
osservato che il Documento consta di tre sezioni: la sezione I, Programma di stabilità dell’Italia; la sezione II, Analisi e tendenze della finanza pubblica, corredata da una nota metodologica; la sezione III, Programma nazionale di riforma (PNR);
considerato che nella sezione I:
– nel capitolo III (Indebitamento netto e debito pubblico), si dà conto delle misure adottate per la prevenzione del rischio sismico, dell’instabilità geologica e della messa in sicurezza delle scuole, e si precisa che sono in corso di emanazione i decreti del Presidente del Consiglio volti a ripartire il Fondo di investimento pluriennale istituito con la legge di bilancio, di cui una quota (stimata in 0,5 miliardi di euro) sarà assegnata nel 2017 per la messa in sicurezza delle scuole e uffici pubblici e per prevenire il rischio sismico;
– nel capitolo IV (sensitività e sostenibilità delle finanze pubbliche) si segnala che la proiezione della spesa per istruzione in rapporto al PIL ha un andamento gradualmente decrescente per circa un quindicennio, dato il calo demografico;
– nel capitolo V si riepilogano le principali misure della manovra di finanza pubblica 2017 tra cui anche lo stanziamento di risorse per l’attuazione della legge n. 107 del 2015 (Buona scuola), pari a 2,25 miliardi nel 2017 e 0,3 miliardi nel 2018, per l’ampliamento dell’organico docente, pari a 0,7 miliardi nel 2017 e 0,2 miliardi nel 2018 al netto degli effetti fiscali e contributivi. Inoltre sono stati stanziati complessivamente 0,2 miliardi per il 2017 e 0,5 miliardi per ciascun anno del triennio 2018-2020 per il Fondo di finanziamento ordinario delle università, per il Fondo ordinario per gli enti di ricerca e per il diritto allo studio;
esaminata la sezione III, sulla strategia di riforma per l’ultima parte della legislatura, secondo cui:
– si avvieranno le azioni secondo sei ambiti strategici (debito e finanza pubblica; tassazione, lotta all’evasione e revisione della spesa; lavoro, welfare e produttività; sistema del credito; competitività, sistema giudiziario e settore pubblico; investimenti, riequilibro territoriale e Mezzogiorno);
– le azioni strategiche citate attengono anche all’area di policy “istruzione e competenze” e includono: il completamento della “buona scuola” con il monitoraggio dell’efficacia, entro il 2017; il Piano nazionale per la formazione dei docenti, nel periodo 2016-2019; il completamento del Piano nazionale Scuola digitale, nel periodo 2015-2018; il Piano nazionale per la scuola inclusiva, entro aprile 2017; il Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2015-2020;
valutate le riforme già attuate e quelle da completare, tra cui:
– nell’anno scolastico 2017-2018, l’avvio di una biblioteca digitale scientificamente documentata delle migliori attività didattiche e formative, in collaborazione con l’INDIRE, in modo che ogni docente avrà un portfolio digitale che raccoglierà esperienze professionali, qualifiche, certificazioni, ricerche e pubblicazioni;
– l’iter per il rinnovo dei contratti nazionali per il personale scolastico e per lo svolgimento dei concorsi per dirigente scolastico e direttore dei servizi amministrativi;
– il Piano per una scuola più aperta, inclusiva e innovativa basato sull’estensione dell’orario di apertura, sul potenziamento dell’alternanza, sugli investimenti in competenze, sulla scuola digitale e sulla formazione. Esso si declina in 10 azioni per complessivi 840 milioni di euro del PON scuola, quali: competenze di base, per 180 milioni; competenze di cittadinanza globale per 120 milioni di euro; cittadinanza europea per 80 milioni di euro; patrimonio culturale, artistico e paesaggistico, per 80 milioni di euro; cittadinanza e creatività digitale, per 80 milioni di euro; integrazione e accoglienza, per 50 milioni di euro; educazione all’imprenditorialità, per 50 milioni di euro; orientamento, per 40 milioni di euro; alternanza scuola-lavoro, per 140 milioni di euro, formazione per gli adulti, per 10 milioni di euro;
considerato altresì che nell’Appendice A alla sezione III è indicato il cronoprogramma del Governo e che con riferimento alle misure ancora da attuare negli ambiti di interesse, si segnalano:
– la definizione, entro aprile 2017, del decreto ministeriale relativo alla carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro;
– la predisposizione, a marzo 2017, del decreto ministeriale istitutivo del Consiglio superiore del cinema e dell’audiovisivo (in attuazione della legge sul cinema, la n. 220 del 2016);
– la definizione, entro aprile 2017, del decreto del Presidente del Consiglio sulle modalità di gestione del Fondo per il cinema e l’audiovisivo (in attuazione della legge sul cinema, la n. 220 del 2016);
tenuto altresì conto dei target nazionali al 2020 rispetto agli obiettivi di Europa 2020;
esprime parere favorevole con la seguente condizione:
a. si reputa indispensabile proseguire l’iter dei disegni di legge n. 322 e abbinati (statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati), per i quali la 7a Commissione ha adottato un testo unificato, i cui contenuti andranno ora valutati anche alla luce del testo definitivo del decreto legislativo attuativo della legge n. 107 del 2015 in materia di cultura umanistica. In proposito, si sollecita nuovamente la previsione di un idoneo stanziamento che consenta la statizzazione dei predetti istituti, cui abbinare il riordino previsto nei suddetti disegni di legge;
nonché con le seguenti osservazioni:
1. si sollecita l’attuazione, in tempi rapidi, delle misure in favore delle aree colpite dal terremoto, soprattutto per quanto concerne il ripristino della funzionalità delle scuole e la salvaguardia del patrimonio culturale;
2. si reputa opportuno garantire tempi certi per l’impiego delle risorse destinate all’edilizia scolastica, nella prospettiva di riqualificare il patrimonio edilizio sotto il profilo della sicurezza e dell’agibilità;
3. si ritiene necessario assicurare un adeguato sostegno al disegno di legge n. 2287-bis sullo spettacolo dal vivo, già collegato alla manovra di finanza pubblica 2016 derivante dallo stralcio dell’articolo 34 del disegno di legge n. 2287. In merito, la 7a Commissione intende realizzare una riforma complessiva dei settori dello spettacolo dal vivo, in virtù del lungo approfondimento svolto in fase istruttoria e, con particolare riferimento alla musica, della specifica risoluzione approvata (Doc. XXIV, n. 47).
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