Anvur, la parte per il tutto
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore in un articolo di Marzio Bartoloni, il capo dipartimento Giuseppe Valditara avrebbe inviato a tutti i rettori delle Università italiane una sua riflessione sul tema della valutazione.
Tra i contenuti elencati dal quotidiano milanese, ci sarebbe una critica alla «dittatura dell’algoritmo» e a un ente considerato «inquisitorio e burocratico, sempre più legato alla valutazione dei processi piuttosto che a quella dei prodotti», nonché l’ipotesi di riattribuire al Ministero alcuni compiti attualmente in capo all’Anvur, segnalando anche la possibilità di inserire l’Anvur «come specifica e autonoma sezione» all’interno di una futura «agenzia nazionale di valutazione del sistema dell’istruzione e della ricerca», rivedendo anche le modalità di composizione del comitato direttivo.
L’iper-regolamentazione avrebbe condotto negli anni, secondo quanto attribuito al capo-dipartimento, a una «deresponsabilizzazione completa del singolo e del sistema su cui la valutazione punta l’attenzione», e a una premialità indirizzata quasi esclusivamente al «pedissequo assolvimento di tutti gli adempimenti burocratici necessari».
Da una valutazione prescrittiva si passerebbe dunque alla «indicazione di buone pratiche, fatta di poche prescrizioni, che abbia nella flessibilità il suo scopo e nella certezza del premio e della sanzione il suo strumento forte di induzione al risultato positivo», e si penserebbe alla riattribuzione al Miur delle competenze e delle funzioni in materia di accreditamento dei corsi di studio, ricentralizzando dunque molti compiti oggi affidati all’Anvur.
In capo a un soggetto dotato di autonomia e terzietà per la raccolta dei dati rimarrebbero le competenze e le funzioni in materia di valutazione di sistema, mentre alle istituzioni universitarie e agli enti di ricerca rimarrebbe l’esclusiva competenza sulla valutazione dei singoli docenti e ricercatori e del personale accademico.
Secondo il ministero sarebbe insomma opportuno «ripensare radicalmente struttura e funzioni dell’Anvur, magari inserendolo come specifica e autonoma sezione di una agenzia nazionale di valutazione del sistema dell’istruzione e della ricerca».
Attendiamo le osservazioni dei rettori (ma, come sempre, anche dei lettori).
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