Commissione VII del Senato, 20 settembre 2017

IN SEDE REFERENTE

(322) Manuela GRANAIOLA ed altri.  –  Norme per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati

(934) TORRISI ed altri.  –  Disposizioni per la statizzazione degli ex Istituti musicali pareggiati

(972) Stefania GIANNINI.  –  Disposizioni per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati

(1616) MARCUCCI.  –  Norme per la statalizzazione degli ex Istituti musicali pareggiati

(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)

Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 10 gennaio.

 

Il relatore MARTINI (PD) fornisce alcuni aggiornamenti di metodo e di merito sul prosieguo dell’iter, tenuto conto delle evoluzioni intercorse negli ultimi mesi a partire dall’audizione del ministro Valeria Fedeli, svolta nella seduta del 26 aprile scorso, fino alle disposizioni introdotte nel decreto-legge n. 50 del 2017 (cosiddetta “manovrina”). Ricorda infatti che, alla luce delle norme sulla statizzazione già previste dal citato decreto-legge, si è reso necessario modificare il testo unificato a sua firma, di cui annuncia pertanto una riformulazione che presenterà entro domani mattina (21 settembre).

Precisa dunque che il nuovo testo si baserà sull’impostazione del precedente, richiamando e integrando anche le previsioni del citato decreto-legge n. 50. I cardini delle modifiche sono i seguenti:

  1. la statizzazione sarà prevista per tutti, su richiesta, e non solo per una parte di istituti;
  2. il processo di statizzazione sarà articolato in tre anni;
  3. dal testo saranno espunte le deleghe;
  4. sarà inserito un articolo sulla programmazione;
  5. sarà introdotto un finanziamento aggiuntivo rispetto a quello già previsto dalla legislazione vigente, pari a 50 milioni di euro, di cui 20 milioni a carico del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e 30 milioni provenienti da altri capitoli di bilancio.

Ritiene dunque importante dare tali comunicazioni fin d’ora, onde consentire alla Commissione di discutere sulla presentazione di emendamenti, con tempi congrui.

Riepiloga altresì i capisaldi dell’articolato, secondo cui la statizzazione avverrà in maniera non obbligatoria, i debiti pregressi non saranno ostativi ma saranno a carico degli enti locali e sarà confermata la costituzione dei Politecnici, con modalità più flessibili. Si prevede altresì una semplificazione della governance imperniata sul Politecnico quale sede di programmazione.

Svolge dunque alcune riflessioni di carattere procedurale e di merito. Quanto al primo aspetto, riconosce che i tempi di esame sono alquanto stretti, tenuto conto che si è ancora in prima lettura. Suggerisce dunque a tutti i Gruppi di avviare una interlocuzione con gli omologhi schieramenti della Camera dei deputati onde condividere il percorso da intraprendere. Occorre altresì individuare uno spazio adeguato per l’esame dell’Aula, dato che tra circa un mese inizierà la sessione di bilancio. A tale ultimo riferimento, reputa necessario mantenere uno stretto contratto con la legge di bilancio per dare certezza alle risorse, ipotizzando che essa possa rappresentare un secondo binario di azione.

Sul piano del merito, puntualizza che la statizzazione è collegata al riordino, come nel testo precedente, non soltanto per corrispondere ad una richiesta del Ministero dell’economia e delle finanze ma anche perché occorre una valutazione complessiva del sistema proprio a seguito della statizzazione. Afferma comunque che il riordino deve salvaguardare tutti gli istituti e pertanto nessuna sede sarà dismessa o accorpata, mentre ciò che cambierà saranno la governance e l’organicità della programmazione, nella prospettiva di riqualificare l’offerta e di superare eventuali duplicazioni.

Riconosce comunque che il testo che si accinge a presentare non rappresenta la soluzione per tutte le questioni pendenti, tanto più che sono in via di elaborazione i regolamenti attuativi della legge n. 508 del 1999, su cui il ministro Valeria Fedeli ha assicurato l’impegno del Dicastero a provvedere.

Tiene altresì a precisare che alcuni temi non sono per ora affrontati nel testo ma potranno essere esaminati durante l’iter; richiama in particolare i temi della sorte degli istituti che decideranno di non entrare nei Politecnici, nonché del regime pubblicistico.

Considerate la delicatezza dell’argomento, l’urgenza di intervenire e la speranza viva tra gli operatori di settore, confida in una discussione franca e costruttiva tra tutte le forze politiche, dichiarandosi disponibile a valutare tutte le proposte che saranno avanzate.

 

Il senatore BOCCHINO (Misto-SI-SEL) ringrazia il relatore per il dettagliato aggiornamento, apprezzandone altresì la franchezza. Nel riservarsi di valutare il testo, rileva tuttavia criticamente che la cosiddetta “manovrina” era stata descritta come la soluzione per il sistema dell’Alta formazione artistica e musicale (AFAM) mentre dalle dichiarazioni del relatore si comprende il fallimento di quel provvedimento, che occorre infatti rivedere. Mette dunque in risalto il dato politico relativo alle modalità con cui il Governo ha inteso affrontare il tema dell’Alta formazione.

Reputa comunque necessaria una riflessione seria sulla tempistica, proprio tenuto conto che la legge di bilancio ha dei tempi certi. Dati i limiti temporali già preannunciati dal relatore, si augura che non vengano imposte tappe forzate, tanto più che ancora una volta la statizzazione viene abbinata al riordino in ossequio alla visione del Dicastero dell’economia. Si domanda dunque come mai per procedere alla statizzazione pare necessario costituire i Politecnici, in un lasso di tempo per giunta ristretto. Nel riservarsi di valutare l’atteggiamento da assumere durante l’iter, rifiuta qualsiasi scorciatoia, atteso che sui Politecnici – la cui istituzione non può essere affatto una decisione affrettata – ci sono posizioni discordanti all’interno del comparto.

 

La senatrice BLUNDO(M5S) ringrazia il relatore per la disponibilità al confronto e per il riconoscimento della dimensione unitaria del sistema. Riscontra tuttavia che le affermazioni del senatore Bocchino risultano ben fondate, date le contraddizioni evidenti rispetto a quanto disposto dal decreto-legge n. 50. Augurandosi che la maggioranza e il Governo avviino una seria fase di ascolto, sollecita il pieno scorrimento delle graduatorie e conferma che il tema dei Politecnici non risulta del tutto condiviso.

Concorda invece con l’adesione volontaria al processo di statizzazione, anche se occorre a suo avviso normare la sorte di coloro i quali decidono di restarne fuori, onde non lasciare aspetti indefiniti.  Nella consapevolezza che bisogna dare risposte celeri al comparto, sollecita un percorso di collaborazione, anche eventualmente intervenendo in sede di legge di bilancio.

 

La senatrice Elena FERRARA (PD) dà atto al relatore di aver svolto un difficile lavoro di sintesi mantenendo coerentemente i contenuti principali della propria proposta, frutto a sua volta di diverse istanze. Nel ribadire la situazione emergenziale venutasi a creare per l’inattuazione della legge n. 508, invita a tener conto del fatto che il decreto-legge n. 50 ha consentito al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca di dare una prima risposta anche attraverso lo stanziamento di risorse, a dimostrazione della precisa volontà di agire, come confermato anche dalla Ministra.

La proposta del relatore prevede peraltro anche un ulteriore stanziamento di fondi su un triennio, a compimento del processo di riordino che già era previsto nel testo di partenza nonché, per quanto attiene ai Politecnici, proprio nella legge n. 508. Dopo aver ricordato che è in dirittura di arrivo il regolamento sul reclutamento, afferma che il percorso finora intrapreso, seppur accidentato, è stato sempre caratterizzato da obiettivi condivisi, in un’ottica coerente. Ritiene comunque che, una volta valutato il testo, si possa entrare nel merito delle singole proposte.

 

Il senatore CONTE (AP-CpE-NCD) esprime a sua volta un ringraziamento al relatore per l’aggiornamento offerto, auspicando comunque che si giunga a soluzione senza utilizzare lo strumento della legge di bilancio, che sarebbe a suo avviso riduttivo. Invita dunque tutte le forze politiche ad assumersi l’impegno di accelerare i tempi per affrontare le numerose problematiche, tra cui ad esempio il riordino della governance, la stabilizzazione dei docenti, la penuria di risorse, anche a causa dei diversi passaggi di competenze tra gli enti locali.

 

Il presidente MARCUCCI (PD) fa presente che la logica della riorganizzazione era presente fin dall’inizio, non soltanto per una sollecitazione dell’Economia ma anche per una esigenza complessiva di riordino del settore. Nell’apprezzare le affermazioni del senatore Conte, auspica che si possa proseguire il lavoro in Commissione fermo restando che la legge di bilancio, benché non sia la sede privilegiata, può rappresentare uno strumento eventuale di approdo.

 

Il relatore MARTINI (PD) precisa di non aver proposto alcuna scorciatoia, al punto che ha voluto delineare già oggi i tratti principali del testo proprio per non comprimere i tempi. Ritiene infatti che la soluzione ottimale sia di giungere in Aula prima della legge di bilancio, altrimenti si rischia di trasmettere il provvedimento alla Camera dei deputati all’inizio dell’anno prossimo. Si rimette comunque alle decisioni della Presidenza circa l’organizzazione dei lavori, invitando a non creare contrapposizioni tra il nuovo testo che si accinge a presentare e la legge di bilancio.

Puntualizza altresì che fino ad ora il sostegno governativo alla statizzazione si è avuto proprio grazie alla proposta di avviare contemporaneamente un processo di riordino, che – ricorda – sarà triennale, con la previsione dunque di diverse fasi di assestamento.

 

Il PRESIDENTE invita il relatore a presentare il nuovo testo entro domani alle ore 14, impegnandosi a trasmetterlo contestualmente a tutti i senatori. Propone pertanto di prevedere, alternativamente, una seduta plenaria domani alle ore 14 per la fissazione del termine degli emendamenti, oppure di fissare fin d’ora detto termine a martedì o mercoledì prossimo.

 

La senatrice PETRAGLIA (Misto-SI-SEL), nel riservarsi di valutare il testo, ritiene che i tempi debbano essere congrui per tutti. Lamenta infatti che ogni qual volta si affronta il tema della scuola e della formazione, come è accaduto con la legge n. 107 del 2015, si subisce una accelerazione dell’iter.

Pur riconoscendo a sua volta che sull’AFAM si discute da vari anni con unità di intenti, rileva criticamente le profonde contraddizioni del ministro Valeria Fedeli, la quale ha dapprima caldeggiato la prosecuzione dell’esame dei disegni di legge in titolo e poi ha sostenuto l’introduzione di norme parziali sulla statizzazione nel decreto-legge n. 50 del 2017. Prende atto dunque che le risorse sono legate esclusivamente a decisioni politiche.

Affermando la volontà di un confronto serio purchè vengano fissati dei punti fermi, chiede di disporre di un tempo più ampio per la presentazione degli emendamenti, tanto più che sulla riorganizzazione ci sono ipotesi contrastanti.

 

Su proposta del PRESIDENTE, la Commissione conviene di fissare a giovedì 28 settembre, alle ore 12, il termine per la presentazione degli emendamenti al nuovo testo del relatore, nel presupposto che esso venga depositato entro domani e contestualmente trasmesso a tutti i senatori.

 

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