Un animale un po’ strano
L’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha presentato ieri 24 maggio presso l’Auditorium Antonianum di Roma il suo secondo Rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca. La Ministra Giannini, di cui era stata annunciata la presenza, è stata invece sostituita dal prof. Marco Mancini, che ha dedicato diversi minuti del suo intervento al tema Afam, citando la questione degli Istituti ex-pareggiati, ricordando il notevolissimo prestigio internazionale delle Istituzioni, e auspicando che la loro piena autonomia porti finalmente a una forte richiesta di valutazione.
Il prof.Daniele Checchi, ordinario di economia politica presso l’Università degli Studi di Milano e componente del direttivo ANVUR, dopo aver definito l’Afam «un segmento che appartiene per norma legislativa alla formazione terziaria, ma che è un animale un po’ strano», un settore «grosso e interessante», «a scavalco tra istruzione secondaria e terziaria», ha osservato come esso presenti circa 2000 corsi di studio in più del sistema universitario e sia «un settore molto attrattivo» per gli studenti stranieri (circa il doppio di quelli «attirati» dall’Università), con una attrattività aumentata nel tempo (il quindicennio considerato dall’immancabile grafico nella slide).
Il problema che affligge questo «sistema competitivo sul mercato internazionale della formazione», ha rilevato il prof. Checchi, sta nel fatto che «i docenti di questo settore non passano attraverso un concorso nazionale, e che non c’è un inquadramento di queste figure; un fatto questo che rende poi difficile, in sede di accreditamento delle istituzioni, trovare degli standard che abbiano un minimo di comparabilità».
Del tutto assente nelle parole dell’esponente ANVUR qualsiasi valutazione sull’operato dei governi che hanno lasciato il sistema di Alta Formazione Musicale appunto «a scavalco», o che da 26 anni non bandiscono concorsi.
Rimane da domandarsi: se il sistema è stato ed è così «attrattivo» ancor prima della piena realizzazione della riforma del 1999, assai prima della sua piena anvurizzazione, se «attira» stranieri in misura doppia rispetto all’Università, così come del resto riconosciuto pure nel recente intervento della Ministra Giannini in Senato, quali sono le ragioni per cui dovrebbe essere riassettato-riorganizzato-rivisitato-ridimensionato? Non sarebbe invece allora il caso di premiarlo?
Qui il video completo.
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Salve, sono Fabio de Sanctis De Benedictis, docente presso l’ISSM “P. Mascagni” di Livorno.
Vorrei correggere parzialmente il Prof. Cecchi: molti dei docenti attualmente di ruolo nelle istituzioni AFAM sono entrati attraverso un concorso per esami e titoli, molti di noi ne hanno affrontato più di uno, sia nei Conservatori che negli allora Istituti Musicali Pareggiati. Concorsi nazionali e con identiche prove. La mia istituzione ad esempio ne ha emanati e conclusi diversi.
È pur vero, mi sembra, che dal 1990, se ricordo bene anno in cui fu bandito l’ultimo concorso di tal genere nei Conservatori e Accademie, non ne sono stati più fatti, ma certamente la responsabilità di questo non credo possa essere imputata alle istituzioni.
Sui concorsi universitari non entro nel merito.