Papaveri e Paperoni
Rimangono appena due giorni (entro le ore 15:00 di martedì 25 settembre) per presentare la propria candidatura al Consiglio Direttivo dell’ANVUR. Questo il bando.
In ballo c’è un posto di tutto prestigio, e la possibilità di determinare le attività e gli indirizzi della gestione dell’Agenzia, nonché i criteri e i metodi di valutazione, di predisporre il programma delle attività, di approvare il bilancio preventivo, il conto consuntivo e i rapporti di valutazione. Oltreché, poi, di eleggere tra i Consiglieri il Presidente e di nominare il Direttore.
Questo delicato lavoro è tutto sommato discretamente retribuito: 178.500 € annui per ogni Consigliere, esattamente l’85% di quanto spetta invece al Presidente (210.00 €). Su questo invitiamo a non polemizzare, a non scadere nel facile populismo: 500 € al giorno son sempre meno di quanto prendono Vloet al Frosinone o Opoku all’Udinese per tirar calci a un pallone, suvvia.
Ci si potrà candidare autonomamente da qui, oppure fare in modo che ci candidi, attraverso questo modulo, un’istituzione, un’accademia, una società scientifica, degli esperti, o magari un’istituzione o un’organizzazione degli studenti o delle parti sociali.
Da qui in poi sarà tutto nelle mani del Comitato di Selezione, un organismo i cui membri sono designati dal Ministro stesso, dal Segretario generale dell’OCSE, dal Presidente dell’Accademia dei Lincei, dall’European Research Council e dal Consiglio Nazionale degli studenti.
Già qui l’orizzonte si chiarisce un po’ meglio: il DPR che stabilisce tali designazioni, pur essendo piuttosto recente, è però del 2010, quando forse ancora nessuno credeva che l’Afam sarebbe “finalmente” entrata nell’ambito d’osservazione dell’ANVUR. Non sarebbe (stato) il caso intanto di modificare i meccanismi di costituzione del Comitato di Selezione? Sia ben chiaro, l’attuale Comitato è di altissimo livello (non potrebbe esser già quello il Consiglio Direttivo?), ma è piuttosto il meccanismo di designazione che appare un po’ datato: senza parlare, per carità, della componente docente (e gli universitari, almeno attraverso la prestigiosa Accademia, ci paiono in fondo assai ben rappresentati), ma ha senso, ad esempio, che gli studenti Afam, a differenza degli universitari, non partecipino alla designazione?
In realtà pare che di candidature provenienti dalle parti dell’Afam ce ne siano diverse, e ci mancherebbe: l’occasione, è il caso di dirlo, è d’oro. Il problema è che non si sa proprio se augurarsi che almeno una di queste vada davvero in porto, quale che sia. Non vorremmo proprio che la presenza di un nostro “rappresentante” tra i sette alti papaveri rappresenti solo l’esito di manovre di potere; non vorremmo, ad esempio, che magari sia giunto all’ANVUR qualche endorsement un po’ spericolato da parte di Istituzioni in assenza di delibere degli organi statutari (qui l’elenco di tali Istituzioni, nel menu a tendina). Non vorremmo che quegli endorsement siano frutto di trattative opache, in un momento assai delicato per un sistema che si interroga con qualche apprensione, per esempio, circa l’atteggiamento dell’ANVUR riguardo ai neonati Bienni. Ci augureremmo, infine, che le attività prezzemolari di consulenza, di presidenza, di supporto, di gruppo-di-lavorismo, di potere fin qui eventualmente esercitato dai singoli candidati all’interno della pubblica amministrazione, vengano vagliate con attenzione anche alla luce di possibili situazioni di futuro conflitto di interessi rispetto al nuovo prestigioso incarico, e non risultino solo curriculum, galloni o meriti acquisiti.
Forse, ci permettiamo di insistere, se si vuole che l’ANVUR si occupi anche di Afam con un minimo di senso, non sarebbe necessario rivedere al più presto il DPR 76/2010? È ragionevole, ad esempio, che il Comitato Consultivo (dove invece peraltro si percepisce solo un gettone di presenza), che ha funzioni di fornire pareri e formulare proposte al Consiglio Direttivo, sia così composto?
a) un componente designato dal Consiglio Universitario Nazionale;
b) un componente designato dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane;
c) tre componenti designati dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (ancora…)
d) un componente designato dalla Conferenza dei Presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca;
e) un componente designato dall’Accademia dei Lincei (ancora…)
f) quattro rappresentanti delle parti sociali, designati dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (esiste ancora…)
g) un componente designato dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni, Città e Autonomie Locali;
h) un componente straniero ed uno italiano, se presente nel Consiglio Direttivo dell’ente, designato dall’European Research Council (ancora…)
i) un componente straniero, ed uno italiano, se presente nel Consiglio Direttivo dell’ente, designato dall’European University Association;
l) un componente straniero ed uno italiano, se presente nel Consiglio Direttivo dell’ente, designato dall’ESIB – the National Unions of Students in Europe;
m) un componente designato dal Convegno Permanente dei Direttori Amministrativi e Dirigenti delle Università Italiane;
n) un componente designato dal Segretario generale dell’OCSE (ancora…)
Ma quali proposte sull’Afam potranno mai giungere da parte di un siffatto Comitato lassù, sulle scrivanie dei Sette Consiglieri?
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