Redazione
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Redazione ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 12 mesi fa
Nel corso dell’odierna seduta della Commissione Bilancio del Senato sono stati accantonati gli emendamenti 57.0.1 Testo 2 (Martini versione Poli Musicali), 56.13 (Amidei-Scilipoti, che trasforma la 128 in GAE)), […]
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Redazione ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 1 mese fa
Antonio Ligios, attuale direttore del Conservatorio di Sassari, ha superato Renato Meucci, Presidente in carica esattamente da un anno, nelle elezioni alla Presidenza della Conferenza dei Direttori dei […]
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Redazione ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 1 mese fa
Il nuovo direttore dell’ISSM «Peri – Merulo» è Marco Fiorini, docente di Tromba e Trombone e attuale vice-direttore, che si è imposto con 15 voti su 26 schede valide su Roberto Neulichedl, Maria Luisa Azzolini e L […]
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Redazione ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 1 mese fa
Proprio ora che la cronaca recente sembrerebbe forse promettere un’ultima e imprevista scossa a tutta la vicenda (ma nelle ultime bozze della Legge di Bilancio circolanti parrebbe invece che l’Afam non ci sia […]
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Io credo che sia giusto, come fa bene l’articolo, evidenziare come tutto l’arlecchinato iter dei provvedimenti che ci riguardano seguito finora dimostri quanto improvvisata sia stata la gestione politica, giuridica e amministrativa dell’AFAM a livello nazionale specie negli ultimi anni, in primis a causa del MIUR principale responsabile del nulla di questi ultimi quattro. Un nulla molto rumoroso stante le promesse (ufficializzate in mille audizioni in Parlamento), i documenti, le commissioni istituite…
Per rimediare qualcosa in finale di legislatura ci offrono brandelli di un progetto ben più articolato e studiato (che parte da prima del DDL Martini), pezzi singoli su cui è difficile dare un giudizio di efficacia. Sicuramente dal punto di vista strutturale questo metodo è discutibile, come estrarre da una Sinfonia (di Brahms) solo gli accordi pensando che funzionino da soli. Ma dal punto di vista strategico non è detto che qualcosa sia peggio di niente. Perché tutto sarà rimandato alla prossima legislatura, e chissà chi avremo come Ministro, come Ministero (e come governo). Vorrei dire due cose su ANVUR, secondo lo schema riassuntivo che l’articolo fa. Gli ultimi cinque punti (nn. 6-10) sono prerogative già previste dalla normativa vigente per ANVUR, anche se non sempre ancora operative per Conservatori statali ed ex IMP (casomai quindi il problema è perché ancora non lo sono!). ANVUR non opera sugli istituti AFAM statali o ex IMP, ma lo fa su quelli che chiedono l’accreditamento (e 27 lo hanno ottenuto, tra cui cinque musicali), ma questa disparità non può essere sistemica. Non avere la valutazione può sembrare per alcuni un vantaggio, ma sbaglia chi pensa che solo così manteniamo l’autonomia! Vero il contrario. Senza valutazione non avremo mai la piena autonomia. E anche meno soldi: l’assenza di valutazione esterna è la causa per esempio del fatto che l’AFAM non fa parte del FFO (Fondo di Funzionamento Ordinario) previsto per l’università. Sui primi cinque punti va chiarito che si tratta solo di pareri. Le istruttorie di questi processi saranno responsabilità formale del MIUR (che si assumerà la responsabilità dei provvedimenti), che si avvarrà non solo di ANVUR ma anche di altri enti (p.e. l’ANCI, che forse ne capisce meno di ANVUR). -
Sottoscrivo TUTTO quello che c’è nell’articolo, anche i punti e le virgole!
Mi sembra di vivere in un negozio di pesci tropicali, dove ognuno di noi è felicemente rinchiuso nel suo piccolo acquario… ignorando se esista un mondo fuori, anzi con la famosa memoria labile di 5 secondi dei pesci rossi, senza radici e storia, senza la dignità della vita libera e piena!
Spero che le rinnovate Presidenze delle Conferenze AFAM (non appena si risveglieranno dal recente torpore anche gli Studenti delle AABBAA e degli ISIA) riconsiderino l’urgenza di riunirsi e DETTARE con una sola voce, o piuttosto un giusto coro polifonico, alla Politica la Riforma che il sistema si deve dare!
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Il termine di sei mesi stabilito dal D.lgs 60 per il DM non è “perentorio” ma “ordinatorio”, cioè il MIUR da questo ritardo ricava eventuali conseguenze negative solo e forse a livello politico, quindi non è particolarmente preoccupato di rispettare i tempi. Né come per tanti altri casi non è particolarmenre motivato, visto che negli ultimi 18 anni non ha mostrato molta determinazione a fare ciò che era nelle sue competenze secondo quanto previsto dalla legge. Ma questo non significa che non vuole emanarlo!
Non ci vedo nulla di diverso dal solito modo di fare. Sappiamo da anni che a Roma i mesi hanno 96 giorni, quindi le cose prima o poi arrivano sempre… arriveranno i bienni, arriveranno i poli, arriverà anche il pubblicistico, il CNAM ecc, nel 2018, 2020 o nel 2034…
Due considerazioni: nel privato dirigenti e operai che producono a questi ritmi sarebbero licenziati senza preavviso, ma anche nei nostri Conservatori lavorare coi tempi di Giove anziché terrestri sarebbe mortale per gli organi,
Ma quel che è peggio è che almeno ci si potrebbe aspettare una volontà di “giustificare” i ritardi, facendo uscire provvedimenti innovativi che non potevano essere licenziati prima! Invece dopo anni e anni di discussioni escono sempre provvedimenti “vecchi” che non giustificano il ritardo perché potevano essere emanati tranquillamente 10 anni prima,