Alberto Giraldi
@albertogiraldi
Attivo 5 anni, 7 mesi fa
Ho letto pocanzi l’intervento di ieri del Ministro Giannini in commissione cultura. Mi sembra che l’attenzione per il riordino, a partire dall’armonizzazione degli ex licei musicali, segni una strada ancora lunghissima, visto che tale armonizzazione passa per un impegno di spesa di 35 milioni di euro e dato che il ministro sottolinea […] Visualizzare
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Alberto Giraldi ha scritto un nuovo articolo 7 anni, 3 mesi fa
Gentili Colleghe e Colleghi,
sappiamo bene che la situazione degli studi musicali in Italia è tutt’altro che rosea. Cause insistenti nel sociale e nel costume del nostro Paese, sono al […]
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Alberto Giraldi ha inviato un aggiornamento 8 anni, 7 mesi fa
Ho letto pocanzi l’intervento di ieri del Ministro Giannini in commissione cultura. Mi sembra che l’attenzione per il riordino, a partire dall’armonizzazione degli ex licei musicali, segni una strada ancora lunghissima, visto che tale armonizzazione passa per un impegno di spesa di 35 milioni di euro e dato che il ministro sottolinea l’importanza…[Leggi tutto]
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Alberto Giraldi è diventato un membro registrato 8 anni, 8 mesi fa
Grazie al M° Giraldi per questa lucida analisi. Condivido molti dei contenuti e delle proposte.
Sono meno “pessimista” sulla portata del D.lgs 60/2017. Ricordando che si tratta di un testo il cui buon esito dipende da chi (galassia invero molto ampia) lo deve attuare, e da come lo attuerà “armonizzandosi” con gli altri attori del sistema, ritengo si tratti di un intervento che dieci anni fa sarebbe stato definito pleonastico, ma che oggi, nella più completa paralisi in cui si trascina il sistema da anni, diventa un elemento “di moto” di un processo ben più ampio che deve essere realizzato nella sua interezza. Un piccolo tassello, ma vitale per la chiarezza dei percorso da fare!
Senza questo passaggio non sarebbe stato possibile pensare “al resto”. Come si può pensare ai bienni, ai dottorati, alla “terza missione”, alla ricerca, alla internazionalizzazione continuando a discutere quasi solo se il Conservatorio era meglio prima o dopo la riforma, se i pre-accademici (nati come corsi transitori) debbano diventare definitivi (senza riflettere che manca la norma per poterlo fare!)?
Il propedeutico non risolve le grandi questioni giustamente citate dal M° Giraldi, ma definisce e salva la funzione professionalizzante del Conservatorio, inglobando parte di un settore (il pre-AFAM) che la riforma non prevedeva, senza per questo contraddire lo spirito terziario della riforma.
La domanda se i Licei ce la faranno o meno a “riempire i buchi” è mal posta a mio parere. Quello che oggi non va non è detto che non possa migliorare in futuro, se c’è un effettivo impegno di tutte le parti. A priori non possiamo decretare che i nostri diplomati (ora vincitori di concorso) per principio non siano in grado di preparare nei Licei gli studenti nella fase iniziale degli studi!
Non dimentichiamo poi che dagli studi europei (AEC, 2010) risulta che solo una minima parte di studenti Bachelor vengono da Licei musicali o cose simili. Anche in Italia la previsione che avevamo nel 2010 era del 20% di maturati in grado di entrare subito nel Conservatorio (e già sarebbe un ottimo risultato). Gli studenti del Triennio proverranno per lo più ancora dal Conservatorio (dai pre.accademici ancora organizzabili anche se diversamente, ma soprattutto attraverso i propedeutici), e secondariamente dalle scuola private (convenzionate o convenzionabili), o privatamente, come avviene ovunque e come avveniva frequentemente anche nel secolo scorso.
Siamo per una volta ottimisti e cerchiamo di approfittare delle opportunità!
Paolo Troncon