Sulla questione dei Nuovi Corsi Propedeutici (usiamo le maiuscole per distinguerli dai propedeutici under 10, dai preaccademici, dai pre-accademici, e da corsi liberi che venissero in futuro ridefiniti come pre accademici, con o senza trattino) e su quella dei nuovi programmi nazionali di ammissione ai Trienni superiori la Conferenza dei Direttori ha espresso recentemente al Miur delle forti perplessità e preoccupazioni circa l’attuazione della tempistica prevista dal DM 382, chiedendo di posticipare al 2019-2020 gli effetti di quel DM.

Richiesta assai simile, peraltro, a quella presentata dalla FLC CGIL, che chiede il ritiro del decreto o il rinvio nell’applicazione, nonché l’attivazione di un’ampia consultazione «con chi opera quotidianamente nelle Istituzioni della filiera musicale».

Alle preoccupazioni della Conferenza dei Direttori il Miur, rimarcando il fatto che il DM attuativo si sarebbe dovuto emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore (31 maggio 2017), ossia entro il mese di novembre 2017 (di chi, verrebbe da chiedere, la misteriosa responsabilità?), anziché rinviare esplicitamente l’applicazione del decreto, ammesso che ciò sia ora giuridicamente possibile, ha risposto che «nell’ambito dell’esercizio della propria autonomia e alla luce delle considerazioni espresse i Consigli Accademici e i Consigli di Amministrazione potranno adottare i provvedimenti ritenuti necessari e sostenibili per il corretto avvio dell’anno accademico».

Ora, la criptica risposta sembrerebbe alludere alla scelta (che è e sarà comunque sempre libera) se attivare o meno i Nuovi Corsi Propedeutici dal 2018/2019, e alla possibilità di non aggiornare ora le prove d’accesso al Triennio (possibilità peraltro implicitamente inesistente, stante l’obbligo di pubblicazione dei programmi d’accesso entro il 31 ottobre dell’anno prima). Mentre si guarda bene dall’acconsentire a un esplicito slittamento degli effetti del DM 382 all’a.a. 2019/2020. E tra quegli effetti, previsti non nel Dm, ma nel D.Legisl. 60/2017 da cui il 382 discende, ci sarebbe anche l’impossibilità di iscrivere studenti ai “vecchi” corsi preaccademici.

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