Epitomi, sinossi, compendi.
Con venti domande
Dopo un primo appello più “politico” indirizzato nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio a nome di tutto il settore e con utilizzo di prima persona plurale (che tanto ha fatto sobbalzare alcuni, e con qualche ragione), il Presidente del CNAM ne ha indirizzato alla Ministra Messa un secondo dalle colonne di un importante quotidiano; con il quale chiede in sostanza di “portare a riva” due DPR, Ordinamenti Didattici e Reclutamento (c.d. Reclugolamento), augurandosi che possano essere considerati tra quegli affari correnti il cui disbrigo può e deve restare tra le prerogative e incombenze di un Governo dimissionario.
Nel secondo paragrafo dell’appello-articolo (dal promettente titolo che ingolosisce il lettore: Cosa contengono i due DPR), che parrebbe indirizzato invece che alla Ministra (che certo sa bene ciò di cui si parla), piuttosto al lettore disavveduto e distratto, vengono riassunti, per quei pochissimi che ancora non li conoscessero, i contenuti dei due Decreti:
- il DPR sugli ordinamenti didattici migliorerà l’organizzazione della didattica con tutte le sue dinamiche gestionali interne;
- il DPR Reclutamento istituisce, innanzitutto, l’Abilitazione Artistica Nazionale in analogia al sistema di reclutamento universitario (ASN). Una volta abilitati (e l’abilitazione avrà durata di nove anni), i docenti potranno partecipare ai “concorsi di sede”. È inoltre prevista una disciplina transitoria che tutela i docenti attualmente in servizio. Il DPR disciplina il reclutamento della nuovissima figura del ricercatore, appena istituita in una recente norma e il reclutamento per il tempo indeterminato e determinato. Esso regola anche le altre tipologie degli incarichi di insegnamento fuori organico. Disciplina, altresì, i requisiti per la nomina di professori emeriti e professori onorari e regola il reclutamento del personale tecnico e amministrativo.
A questo punto, però, non risulta più davvero così chiaro chi sia il lettore cui ci si intende rivolgere: se la Ministra (che tutto sa o dovrebbe sapere), allora il secondo paragrafo appare davvero un pleonastico e vuoto riempitivo; se il lettore disavveduto cui far presente il contenuto rilevante di due provvedimenti che rischierebbero una pericolosa impasse, allora forse varrebbe (sarebbe valsa) la pena di spiegar meglio e con qualche irrinunciabile dettaglio in più cosa siano i due provvedimenti su cui il CNAM si è espresso negli scorsi giorni e nelle passate settimane; dato anche che quell’organo elettivo e rappresentativo si muove ormai, a partire dalla sua ricostituzione (ben nove mesi fa) senza che nulla possa trapelare del suo operato là all’esterno, nel mondo di noi poveri docenti che non abbiamo i mezzi per capire.
Ad esempio:
- Come verranno inquadrati i professori onorari (figura introdotta per grazia di Dio e per volontà della Nazione dal Regio Decreto 31 agosto 1933 n. 1592 con riferimento a professori in pensione con almeno 20 anni di ordinariato)?
- Ci saranno chiamate per chiara fama come pareva dalle slides presentate ai sindacati a fine 2021?
- Per l’Abilitazione Nazionale varrà quanto proposto ai Rettori lo scorso 23 giugno, e cioè l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, di “indicatori freddi”, in luogo o accanto al lavoro della Commissione Nazionale?
- Quali tipi di prove concorsuali sono previste tra quelle possibili e individuabili “autonomamente” dall’Istituzione, per la fase di sede? Esecutive? Didattiche? Orali?
- Come si inserirà e impatterà l’attività didattica dei ricercatori con quella dei non-ricercatori e con i loro reclutamento?
- Ci sarà mobilità orizzontale?
- In che ordine rispetto a quella territoriale e ai concorsi di sede?
- Sarà affidata al giudizio dei Consigli Accademici o, come avviene nel tanto citato “mondo universitario”, anche attraverso un parere del CUN/CNAM?
- Ci sarà reclutamento a T.I. sulle cattedre a tempo definito?
- Come sarà disegnata la disciplina di reclutamento transitoria per i docenti attualmente e da anni in servizio?
- E la mobilità?
- Come e da chi verranno selezionati i membri della commissione che conferirà l’Abilitazione Nazionale?
- Durerà 9 anni: bene; ma nella tornata successiva si potranno ripresentare titoli più vecchi di 9 anni?
- Quale forme di incompatibilità sono previste per i membri delle commissioni di sede e nazionale?
- Quali antidoti procedurali contro eventuali improbabili comportamenti opportunistici da parte delle Istituzioni sono stati congegnati, per giungere alla c.d. “autonomia responsabile”?
- Cosa contiene il DPR sugli Ordinamenti Didattici che «migliorerà l’organizzazione della didattica con tutte le sue dinamiche gestionali interne»?
- Ci sono novità sulla revisione dei SAD?
- Quali titoli di servizio saranno valutabili nei concorsi di sede? Solo Afam o anche altri?
- Gli “elenchi” degli ex IMP, utilizzabili ora come vere e proprie graduatorie d’istituto sostituiranno le attuali graduatorie d’istituto degli ex IMP o invece le affiancheranno? E con quale gerarchia?
- Al di là dell’assenza di previsione dell’Abilitazione Artistica Nazionale, quali gli altri aspetti (se ve ne sono) che portano a definire il DPR 143/2019, ora sospeso, “una vera iattura funebre per il sistema”?
Insomma, se si intendesse realmente coinvolgere un sistema, fin qui tenuto invero piuttosto all’oscuro, attraverso e attorno a un appello pubblico per la sopravvivenza dei due provvedimenti, forse varrebbe la pena che anche il loro contenuto divenisse una buona volta, e senza troppo attendere, pubblico.
I riassunti, a questo punto, non bastano più.
https://www.docenticonservatorio.org/epitomi-sinossi-compendi/https://www.docenticonservatorio.org/wp-content/uploads/2022/07/Schermata-2022-07-29-alle-17.44.18.pnghttps://www.docenticonservatorio.org/wp-content/uploads/2022/07/Schermata-2022-07-29-alle-17.44.18-150x150.pngsliderUncategorizedDopo un primo appello più 'politico' indirizzato nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio a nome di tutto il settore e con utilizzo di prima persona plurale (che tanto ha fatto sobbalzare alcuni, e con qualche ragione), il Presidente del CNAM ne ha indirizzato alla Ministra Messa un secondo...renato principerenato principerenatoprincipe@outlook.comAdministratorConferenza dei docenti dei Conservatori di musica italiani
Renato sei sempre ammirevole per la tua acuta lucidità e la voglia di informare e stimolare un dibattito aperto e pubblico!
La delusione è tanta, concordo, e non ce lo meritavamo di essere imboniti con un discutibile appello (e mezzo, con quello di Spina), due citazioni a frase e tanto, tanto silenzio.
Grazie Francesco!
Carissimo Renato e cari tutti, al momento dell’insediamento del Cnam, che ricordo a me stesso e a tutti essere organo tecnico del Ministero -non del Ministro- e non politico, ho sottoscritto come tutti i miei colleghi una pesante e doverosa clausola di riservatezza riguardo ai lavori e ai testi in esame fino alla pubblicazione dei relativi verbali (e la riservatezza resta anche dopo la pubblicazione dei verbali riguardo alle dinamiche degli avvenimenti accaduti durante le sedute di commissione o di assembleaa, da non rivelare).
I verbali non sono ancora pubblicati, certamente non per responsabilità della gran parte dei consiglieri che hanno ripetutamente chiesto di poter far conoscere ciò che hanno detto e fatto e scritto nelle commissioni e in aula.
Sicuramente i verbali faranno molta chiarezza.
Fino a quella data io non posso che mantenere la mia riservatezza, e naturalmente confermare che chi sta parlando o scrivendo o appellando lo sta facendo a titolo personale, senza un confronto preventivo, quantomeno con me, fermo restando il fatto che io possa essere o meno d’accordo con una parte o con tutto.
Grazie
Piero Di Egidio
consigliere Cnam strumenti a tastiera e percussione e accompagnatori accademia nazionale di danza
Carissimo Piero, grazie davvero per le preziose precisazioni, che credo consentano a tutti di comprendere meglio la situazione.
Certo è che se un organo tecnico è anche organo elettivo, e non semplice tavolo di esperti nominati, sarebbe davvero opportuno che una dose minima di “trasparenza”, per usare la consueta enantiosemia che da anni ci affligge (trasparenza che diviene in realtà segno del non essere visibile, del non esserci, ad esempio), consentisse per tempo agli elettori, e non ormai a cose strafatte, di essere informati su ciò che avviene. Non in tempo reale, magari; ma nemmeno in un tempo irreale, credo.
So bene che non dipende da voi consiglieri, ma, al di là dell’attuale assurdo ritardo nella pubblicazione, che pure resiste inspiegabilmente a richieste di accesso, sarebbe auspicabile, in una futura fase di fisiologica “trasparenza” riconquistata, che, stante il vostro impegno al riserbo tra la riunione A e la riunione B, nel corso della quale verrà presumibilmente approvato il verbale della riunione A, tale verbale della riunione A, o qualcosa che gli assomigli, venisse reso pubblico senza attendere la riunione B. Per liberare voi dalla riservatezza sui contenuti e consentire un dialogo con gli elettori tra una riunione e l’altra. Altrimenti, a che serve?
Ad esempio, anche il CUN si è riunito il 5-6-7 luglio e poi 26-27-28; ma per leggere almeno la sintesi della prima sessione è bastato attendere davvero pochi giorni. Ben prima della seconda sessione.
Con la speranza, però, che i verbali del CNAM non somiglino troppo ai sintetici laconici ellittici InFormaCun… (https://www.cun.it/comunicazione/informacun/sessione/313/informacun-313)
Grazie ancora, e buon lavoro!
Ho apprezzato molto le assai serie osservazioni e riflessioni di Principe.
Di fatto i pubblici appelli di Bisaccia rivelano indirettamente i contenuti di massima dei verbali CNAM.
Rivelano altresì una frenetica premura rispetto ai 23 anni trascorsi dalla Legge quadro di riforma 508/99 ed ai previsti cambiamenti epocali che, a mio avviso, si configura quale imprevidente fuga in avanti.
“Re opitulandum, non verbis” di Erasmo menziona Bisaccia, a me sovviene quanto ci insegnò Cicerone nel De Divinatione “Nulla può avvenire senza causa; né avviene cosa alcuna che non possa avvenire; né, se è avvenuto ciò che poteva avvenire, si può considerarlo un miracolo: dunque non esistono miracoli.”
E i fatti normativi (come i due DPR) non rientrano tra gli “affari correnti” in quanto devono transitare al vaglio delle commissioni parlamentari preposte prima di approdare in Consiglio dei Ministri e poi al Quirinale.
Per cui invocare la celerissima approvazione dei DPR corrisponde ad un miracolo governativo che come insegna il sommo Cicero non esiste.
Aggiungo due quesiti/osservazioni:
1) sono i docenti AFAM già transitati dal regime contrattualizzato a quello pubblicistico per cui si legittimerebbe l’allineamento al sistema universitario?
2) è legittimo applicare nuove regole ai reclutati con le vecchie regole, segnatamente la “mobilità decentrata” discrezionale e non più prioritaria rispetto al reclutamento ne’ contrattualizzata ?
Domande a cui occorre per l’appunto dare risposte con “i fatti e non con le parole” parlate ed agostane………
Claudio Montesano
Docente AFAM
Già Direttore ISSM