Si è tenuta sabato scorso a Bologna presso l’Opificio Golinelli la Conferenza Nazionale Università, Ricerca, AFAM Più valore al capitale umano promossa dal Partito Democratico. L’iniziativa, che segue a un anno di distanza l’incontro di Udine, ha visto la partecipazione, nella sezione riservata a Conservatori, Accademie e ISIA (Cantiere Afam: a che punto siamo), dei senatori della VII Commissione Elena Ferrara e Claudio Martini, relatore del DDL 322 recante norme per la statizzazione degli ex Istituti Pareggiati (e non solo). Assenti invece alla sessione di lavoro sull’Afam i deputati Filippo Crimì e Maria Coscia, la cui presenza era annunciata dalla locandina dell’evento.

Di fronte a una platea non molto numerosa il sen. Martini ha fatto il punto sulla situazione del DDL di cui è relatore. Riguardo agli emendamenti recentemente bocciati dalla Commissione Bilancio della Camera (http://www.docenticonservatorio.org/non-ammessi/) ha formulato due ipotesi: o il governo non è ancora in grado di affermare che  i 39 milioni per la statizzazione sono disponibili, oppure preferisce lasciare al Senato il compito di occuparsi della copertura del DDL. Ha quindi informato che dal 6 al 20 dicembre il Senato sarà impegnato a tempo pieno attorno alla Legge di Bilancio, e che quindi i lavori in Commissione sul DDL 322 riprenderanno solo a gennaio e senza ulteriori audizioni, ma, così il senatore, con la possibilità di intervenire sui punti più controversi per “affinare” alcune questioni anche con tavoli informali: soprattutto la governance e l’assetto territoriale (Politecnici), punti che il MEF (in particolare il vice-Ministro Morando) riterrebbe irrinunciabili per accettare gli oneri della statizzazione.

Durante le due settimane che il Senato dedicherà alla Legge di Bilancio si tenterà di introdurre emendamenti relativi esclusivamente al finanziamento del DDL, rimandando a gennaio attraverso il DDL stesso le questioni legate al riordino. L’obiettivo sarebbe di uscire dalla Legge di Bilancio con la copertura finanziaria. Il senatore ha dichiarato di nutrire una certa fiducia sull’approvazione di tali emendamenti, anche perché il relatore al Senato sen. Santini sarebbe informato e disponibile, e ha invitato gli stakeholders a fare sentire la loro voce («bombardare il quartier generale») nelle due settimane prima della sospensione natalizia. Unico timore l’indecifrabile situazione politica che potrebbe seguire il referendum.

Consapevole dei limiti del DDL («Per fare una cosa perfetta bisognerebbe riscrivere la 508»), ma anche della fragilità dell’attuale fase politica, il senatore ha invitato a non considerare il provvedimento come un punto di arrivo, ma piuttosto come un testo migliorabile a partire da gennaio. Rispetto a obiezioni circa l’aggregazione coatta degli Istituti Afam nei nuovi Politecnici senza peraltro la possibilità di coinvolgere Università, il sen. Martini ha ribattuto che un’aggregazione volontaria non darebbe alcun risultato.

La sen. Ferrara ha invece messo l’accento sul tema dell’armonizzazione, tanto della filiera dell’insegnamento musicale, quanto del DDL 322 con altri provvedimenti come il Nuovo Codice per lo Spettacolo dal vivo (Atto Senato n. 2287-BIS, all’esame sempre della VII Commissione), e la delega di cui al comma 181g della Legge 107/2015 («promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici e sostegno della creatività connessa alla sfera estetica»), ma anche con la recente legge sul cinema che attribuisce al Miur 12 milioni per iniziative nelle scuole.

Molti dei presenti hanno poi posto all’attenzione dei due senatori il tema dell’assenza dell’organo tecnico previsto dalla Legge 508, il Cnam, lamentando l’inadeguatezza della commissione nominata dal Ministro nell’autunno scorso. Tale assenza è oggi ancor più preoccupante in quanto impedisce un vero dibattito nelle sedi appropriate attorno ai temi affrontati nel DDL 322.

Molti hanno segnalato come il termine politecnici parrebbe inappropriato se riferito a semplici accorpamenti tra istituzioni omogenee e hanno posto la questione della duplice accezione di queste aggregazioni come poli con al vertice una istituzione principale o come reti tra istituzioni paritarie. Questi i nodi che il DDL nella sua formulazione attuale non scioglie.

Alcuni tra i presenti hanno inoltre sottolineato la grave situazione del precariato per il quale urge una soluzione adeguata.

Per chi fosse interessato alla sessione principale (quella sull’Università), condividiamo qui il video di Radio Radicale. Si tratta di oltre sette ore e mezza di diretta, divise in due parti.

 

Qui l’intervento conclusivo del Ministro Giannini.

 

 

 

 

 

 

 

 

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