Ne sapremo forse di più mercoledì prossimo, quando il Ministro Manfredi tornerà in audizione alla VII Commissione della Camera dei Deputati per riferire sulle iniziative di competenza del suo dicastero per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in corso.

Negli ultimi dieci giorni il Ministro è stato già protagonista di due interventi sul settore dell’Università e dell’Alta Formazione: una prima audizione in Commissione il 9 aprile, e un documento inviato nei giorni scorsi a CRUI, CUN e CNSU, e successivamente alle Conferenze di Direttori e Presidenti AFAM

Nel suo intervento in Commissione il Ministro ha ribadito i due indirizzi che hanno mosso l’azione del MUR: l’intento di garantire la massima regolarità delle attività didattiche per ridurre al minimo l’impatto sugli studenti, e il massimo supporto al sistema sanitario.  Ha ricordato la prosecuzione on-line del 94% dei corsi universitari, i 71.000 esami e le 26.000 lauree svolte dalle Università in un mese di chiusura, nonché l’accesso di circa 1.200.000 studenti alla didattica a distanza, prevalentemente in sincrono.

Riguardo all’AFAM ha riferito come tutto ciò si sia manifestato a macchia di leopardo, anche per la difficoltà di erogazione di molti insegnamenti pratici; ha poi ringraziato il sistema per la creatività, intelligenza e inventiva che hanno permesso la messa in atto in rete di pratiche nuove per il settore.

Nel riconoscere che le AFAM hanno trovato risposte e soluzioni innovative anche per alcuni insegnamenti pratici, ha però osservato che molte difficoltà del settore derivano da regole obsolete e frammentarie.

Si è poi soffermato sui problemi del divario digitale, ricordando il primo sostegno di 50.000.000 di euro al settore nel suo complesso, nonché le misure di prolungamento dell’a.a. 2019/2020 al 15 giugno prossimo e quelle di differimento dell’ultima rata di tasse universitarie; misure estese anche a Accademie e Conservatori.

Altro tema affrontato è stato quello della continuità delle governance, con la sospensione delle procedure elettorali, già peraltro deliberate in autonomia da alcune Istituzioni, fino a dopo la fine dello stato di emergenza (31 luglio 2020).

Ha annunciato prossime valutazioni con le Regioni riguardo al diritto allo studio, e ulteriori iniziative di semplificazione su dottorati e ricerca.

Sulla ripartenza ha annunciato una valutazione, insieme a CRUI e CUN, con linee guida cui far riferimento. In sostanza ha proposto un modello in due fasi: una prima fase di conclusione del semestre in corso, fino al mese di luglio, che consentirà attività individuali anche in sede, specie nel campo della ricerca, ma che manterrà le lezioni nella forma a distanza; una seconda fase, da inaugurare a partire da settembre, che consentirà gradualmente anche attività in presenza secondo un sistema misto che tenga conto delle aree geografiche, delle dimensioni delle Università e dell’affluenza degli studenti ai singoli corsi di studio.

Nei numerosi interventi che si sono poi succeduti all’intervento del Ministro, sono stati affrontati i temi degli investimenti nel settore, degli affitti degli studenti fuori sede, del numero chiuso, della difficoltà da parte delle famiglie a sostenere il peso delle tasse universitarie, di un prolungamento dell’a.a. in corso, dell’Erasmus da sviluppare in caso anche con modalità on-line, dei libri di testo, ancora del divario digitale, della proroga dei requisiti di merito previsti per accedere ai benefici del diritto allo studio, dello slittamento della VQR, del reintegro del Consiglio Direttivo ANVUR [su cui la Commissione Cultura della Camera ha espresso parere favorevole il 15 aprile scorso, votando a favore delle nomine dei professori Alessandra Celletti, Marilena Maniaci, Menico Rizzi e Massimo Tronci], di un’eventuale possibilità di semplificare la composizione delle commissioni d’esame, di un’eventuale allargamento della no-tax area.

Con riferimento più specifico al settore Afam, l’intervento dell’on. Sgarbi ha posto l’accento sugli insegnamenti di Accademie e Conservatori, che presuppongono il contatto diretto con il magistero del docente, sollecitando attenzione per il sistema AFAM e auspicando la rapida nomina dei Presidenti di tali Istituzioni. L’on. Nitti ha invece ricordato come la maggior parte dei problemi derivino dalla collocazione del comparto (stato giuridico, reclutamento, trasferimenti, fondi per la ricerca). Sul piano contingente, al di là della necessità di ulteriori fondi per gli aspetti tecnologici, ha segnalato la difficoltà nell’erogazione di alcuni corsi, ad esempio quelli d’insieme e i laboratori, la necessità di ipotizzare una rimodulazione dei programmi di esami e idoneità, la perdurante mancanza di copertura di alcuni insegnamenti affidati a personale non di ruolo, l’esigenza di un intervento volto a compensare le Istituzioni di un’eventuale taglio o cancellazione delle rette, come richiesto da diversi studenti.

Il 14 aprile, poi, il Ministro ha inviato una lettera ai Presidenti di CRUI, CUN e CNSU, diffusa da diversi organi di stampa, presentando un primo schema organico di azioni volto ad assicurare una programmazione omogenea ed ordinata su tutto il territorio nazionale; il 18 ha inviato il medesimo schema al Presidente della Conferenza dei Direttori dei Conservatori di Musica, al Presidente della Conferenza dei Direttori delle Accademie di Belle Arti e Accademia d’Arte Drammatica, al Presidente della Conferenza dei Presidenti e Direttori degli Isia, al Presidente della Conferenza dei Presidenti dei Conservatori.

Nello schema allegato si definiscono le due fasi annunciate nel corso dell’audizione, maggio-luglio e settembre-gennaio, per cui si fanno alcuni esempi:

  • Lezioni frontali: in telepresenza nella fase 2; in modalità mista nella fase 3;

  • Laboratori didattici obbligatori: in presenza a partire dalla fase 2 a meno di possibili deroghe;

  • Tirocini: in presenza per l’area sanitaria a partire dalla fase 2; in modalità mista per le altre aree, nelle fasi 2 e 3;

  • Esami: in telepresenza nella fase 2 con possibile modalità mista a luglio; in modalità mista nella fase 3;

  • Lauree: in telepresenza nella fase 2 con possibile modalità mista a luglio; in modalità mista nella fase 3;

  • Accesso ad uffici, spazi studio, laboratori, biblioteche e residenze da parte di studenti, docenti, personale della ricerca e PTA: consentito a partire dalla fase 2, nel rispetto delle norme di sicurezza;

  • Attività amministrative: in modalità mista a partire dalla fase 2;

  • Orientamento: in telepresenza nella fase 2; attività non prevista nella fase 3.

Le Conferenze AFAM destinatarie della lettera dovranno inviare le loro indicazioni e osservazioni entro il 24 p.v.

 

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