La seconda volta
L’audizione della Ministra Fedeli del 10 maggio 2017 di fronte alla settima Commissione del Senato della Repubblica a proposito di DDL 322 e Afam.
Statizzazioni
Tra emergenza e provvedimenti di sistema
Politecnici, riassetto, reclutamento
Risposte 1
Risposte 2
Questo il resoconto dell’audizione (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=17&id=1022302):
Seguito dell’audizione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulle prospettive di riordino della normativa riguardante il settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) in relazione ai disegni di legge n. 322 e connessi.
Riprende l’audizione, sospesa nella seduta del 26 aprile, nel corso della quale – ricorda il PRESIDENTE – il Ministro ha svolto la propria relazione
Prende quindi la parola il ministro Valeria FEDELI, la quale ringrazia i senatori che sono intervenuti nella scorsa seduta, formulando utili contributi e sollevando questioni che consentono alcuni chiarimenti sulle intenzioni del Governo.
Per quanto riguarda la copertura finanziaria per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati, segnala che il Ministero dell’economia e delle finanze ritiene necessario un importo a regime di 50 milioni di euro. Il MEF ritiene infatti di non poter tenere conto delle entrate da parte degli studenti e degli enti locali, come era stato inizialmente previsto, anche perché la situazione debitoria di alcuni degli Istituti, interessati alla statizzazione non è stata ancora definita. Conferma l’intenzione del Governo di procedere ad una progressiva, ma totale statizzazione degli Istituti musicali, chiarendo che il processo è stato finora limitato a solo tre delle cosiddette “Accademie Storiche” (Perugia, Genova e Verona), perché sono le uniche che soddisfano le condizioni poste dal decreto ministeriale n. 489 del 2016. Dal canto loro, gli enti locali che sostengono tali Accademie dovranno approvare gli accordi di programma e assicurare il sostegno finanziario che hanno mantenuto sino ad oggi. Il finanziamento ministeriale servirà a sostenere le spese del personale assunto secondo le disposizioni del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto dell’AFAM. Le altre due Accademie non statali legalmente riconosciute (Bergamo e Ravenna) non rispettano le condizioni previste, anche perché sono articolazioni interne alle rispettive amministrazioni comunali, e dunque non hanno personalità giuridica, un proprio statuto o propri organi. Condivide la necessità, già espressa da alcuni senatori, di trovare un punto di equilibrio tra la soluzione delle situazioni di maggiore emergenza (per lo più legata al finanziamento ordinario di Conservatori ed Accademie, nonché alla statizzazione degli Istituti musicali pareggiati) e la definizione di una riforma organica del sistema. Considerato che, come già evidenziato, il fattore “tempo” è una variabile determinante, il tentativo del Governo è quello di portare a soluzione la situazione emergenziale degli Istituti musicali pareggiati con un apposito emendamento in sede di conversione del decreto legge n. 50/2017. Nella riforma organica del settore, invece, i contenuti del provvedimento in esame potrebbero essere ampliati sotto vari profili, in primo luogo per quanto riguarda il problema dei costi di gestione dei conservatori, che è stato aggravato dall’abolizione delle Province.
Ritiene poi matura una seria riflessione sulla governance delle singole Istituzioni, che potrebbe essere snellita, distinguendo meglio le competenze e le responsabilità di ciascun organo. Particolarmente urgente, a tal riguardo, è un intervento di rivisitazione del ruolo del vertice amministrativo che deve assumere un vero ruolo manageriale e adeguarsi alle logiche di selezione e di incarico a tempo determinato ormai diffuse, per le figure apicali, in tutte le Amministrazioni pubbliche. Segnala alla senatrice Montevecchi che, nell’ottica di affinare i criteri per l’istituzione dei Politecnici delle arti, l’individuazione dei modelli di “aggregazione”, di “collaborazione” o di “partnership” tra Istituzioni può costituire una risposta utile anche per evitare una eccessiva proliferazione e sovrapposizione dei corsi. Concorda con la senatrice Ferrara sul fatto che la legge n. 508 del 1999, benché con molto ritardo, possa essere ancora attuata attraverso lo strumento regolamentare, in primo luogo sul fronte del reclutamento. Ritiene che percorrere contemporaneamente la via parlamentare, con un’accelerazione ed un ampliamento dell’Atto Senato n. 322, e la via governativa, per quanto riguarda il reclutamento, non comporti alcun rischio di frammentazione della normativa, come paventato da alcuni senatori, e possa invece dare finalmente ordine e respiro ad un sistema di eccellenza.
Sottolinea che la tematica del diritto allo studio nelle istituzioni AFAM, sollevato sempre dalla senatrice Ferrara, è oggetto di particolare attenzione da parte del Ministero, rammentando che la manovra di bilancio per il 2017 ha incluso anche gli studenti delle Istituzioni AFAM nei criteri di riduzione e esonero dal pagamento delle tasse per reddito. Il Ministero, peraltro, si è premurato di supportare tali Istituzioni prevedendo un aumento del preso percentuale del parametro legato al numero di studenti esonerati dal pagamento delle tasse di iscrizione nel decreto ministeriale che fissa i criteri di riparto del Fondo ordinario.
Per quanto riguarda la questione dei precari, evidenziata dalla senatrice Petraglia, segnala che interventi di tutela sono previsti già nello schema di decreto del Presidente della Repubblica sul reclutamento, con il quale sarà risolto il problema di circa 1.200 docenti che da anni lavorano presso le Istituzioni con contratti rinnovati ogni anno, condizione che non sempre permette di assicurare la continuità didattica.
In risposta alla senatrice Montevecchi sottolinea infine che gli schemi contabili delle diverse istituzioni AFAM sono già omogenee, rendendo possibili comparazioni e controlli. Resta il problema di assicurare un processo di formazione dei componenti delle strutture amministrative e degli organi di Governo, che talvolta hanno dimostrato gravi lacune in termini di gestione amministrativa e contabile.
Il PRESIDENTE ringrazia il Ministro per l’approfondimento dedicato a tutti i quesiti sottoposti e dichiara concluso lo svolgimento dell’audizione all’ordine del giorno.
La seduta termina alle ore 8,55.
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