Dopo la Riforma,
ecco la Rivoluzione!
Stamane il Consiglio dei “Ministri-in-scadenza” si è appositamente riunito per l’esame preliminare di due importanti Regolamenti AFAM: quello sulle procedure e le modalità per la programmazione e il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico (c.d. Reclugolamento), e quello per la definizione degli ordinamenti didattici delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Evidentemente il Governo ha inteso ascoltare e accogliere i recenti appelli a “fare presto” e a considerare tali Regolamenti tra gli indifferibili e urgentissimi affari correnti il cui disbrigo può e deve restare tra le prerogative di un governo dimissionario, lanciati nelle scorse settimane a nome e per conto dell’intero sistema (senza peraltro che il sistema sapesse con precisione di cosa si trattasse).
Naturalmente, come da prassi trasparentemente consolidata per i Consigli dei Ministri, non è ancora possibile leggere i testi esaminati in data odierna, e che hanno già ricevuto i pareri del CNAM (anch’essi a ora del tutto ignoti): bisognerà dunque attendere l’invio dei due Regolamenti alle competenti commissioni parlamentari (saran quelle decadenti o quelle nuove?) dopo il parere del Consiglio di Stato.
Sembra di capire appena (ricordate le nostre 20 non esaustive domande?) che l’AAN, individuata come salvifica soluzione allineante (cui si aggiungono, evidentemente gli assai rassicuranti concorsi locali), avrà durata di 9 anni; e che le Scuole, storicamente i principali ostacoli alla deregulation selvaggia degli organici e dell’offerta formativa, diverranno strutture facoltative che le istituzioni potranno o meno prevedere. Si tratterebbe, dunque, di una modifica all’art. 5 del DPR 212/2005.1
Mettiamoci dunque comodi e accontentiamoci intanto della velina governativa e del comunicato della Ministra Messa:
«I regolamenti esaminati oggi in Consiglio dei Ministri hanno una cruciale importanza per il corretto funzionamento delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica: una volta approvati definitivamente garantiranno una riforma organica del sistema del reclutamento e della didattica del settore attesa da moltissimi anni».
E ancora:
«Il nuovo regolamento sul reclutamento – aggiunge il ministro Messa – consente di superare l’attuale impianto caratterizzato dal fenomeno del precariato storico sia dei docenti che del personale tecnico-amministrativo. È una rivoluzione per il sistema: si istituisce, tra l’altro, l’Abilitazione artistica nazionale, che avrà durata di 9 anni, in analogia al sistema di reclutamento universitario e viene disciplinato il reclutamento della nuovissima figura del ricercatore in questo settore che abbiamo introdotto con il decreto Pnrr 2. Queste misure, che sono fondamentali nel percorso di maggiore autonomia per il sistema, consentiranno alle istituzioni AFAM di programmare nel medio e lungo termine in base alle loro effettive necessità».
1. L’offerta formativa delle istituzioni è articolata nei corsi di vario livello afferenti alle scuole. [l’insieme dei corsi di studio comunque denominati, raggruppati per materie omogenee] In sede di prima applicazione le scuole sono individuate nella allegata tabella A. Con successivo regolamento ministeriale, sentito il CNAM, si provvede alle modifiche ed integrazioni della tabella A, anche in relazione alle innovazioni didattiche connesse a nuovi corsi di studio individuati in sede di programmazione e di sviluppo del sistema.
I dipartimenti coordinano l’attività didattica, di ricerca e di produzione e sono responsabili dell’offerta formativa complessiva delle scuole in essi ricomprese. Le scuole hanno la responsabilità didattica dei corsi dei differenti livelli in esse attivati. All’interno di ciascuna scuola, i corsi possono essere articolati anche in più indirizzi in relazione a specifici contenuti.