Parla la Ministra
Dopo le dimissioni annunciate della sottosegretaria D’Onghia, e dopo l’approvazione della Legge di Bilancio al Senato, questo il comunicato odierno sul sito Miur:
“Con l’approvazione della legge di bilancio 2018 potrà finalmente essere avviato il definitivo processo di statizzazione dei 18 Istituti Musicali Pareggiati e delle 5 Accademie storiche non statali di belle arti”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. “Sino ad oggi questo processo non ha potuto concretizzarsi perché le risorse complessive non erano sufficienti – spiega Fedeli -. Con la statizzazione la maggiore spesa che passa a carico dello Stato è, infatti, quella relativa agli stipendi del personale. In questi anni, seppur tra molte difficoltà – prosegue la Ministra – è stato comunque possibile sostenere queste realtà con specifici contributi annuali sufficienti ad assicurare il funzionamento delle Istituzioni e far fronte, con interventi di natura straordinaria, a quelle situazioni che presentavano il maggiore livello di difficoltà finanziaria”.
In particolare si ricorda che:
- nell’anno 2015 sono stati assegnati:
7,9 milioni di euro ai 18 Istituti Musicali Pareggiati, di cui 1 milione di euro a titolo di contributo straordinario, agli Istituti “Mascagni” di Livorno (180.000 euro), “Toscanini” di Ribera – AG (370.000 euro), “Paisiello” di Taranto (450.000 euro); 1 milione di euro alle 5 Accademie storiche non statali di belle arti.
- nell’anno 2016 sono stati assegnati:
10 milioni di euro ai 18 Istituti Musicali Pareggiati, di cui 2 milioni di euro a titolo di contributo straordinario agli Istituti “Mascagni” di Livorno (210.000 euro), “Toscanini” di Ribera – AG (650.000 euro), “Paisiello” di Taranto (890.000 euro), “Bellini” di Catania (250.000 euro); 4 milioni di euro alle 5 Accademie storiche non statali di belle arti, di cui 2 milioni di euro destinatati ad accordi di programma di durata triennale, preordinati all’avvio di processi di statizzazione, che sono stati stipulati con le Accademie “Vannucci” di Perugia (515.000 euro annui), “Ligustica” di Genova (670.000 euro annui) e di Verona (815.000 euro annui).
- nell’anno 2017 sono stati assegnati, al momento:
4,49 milioni di euro ai 18 Istituti Musicali Pareggiati; 2,1 milioni di euro alle 5 Accademie storiche non statali di belle arti.
Grazie alle risorse stanziate con il decreto legge 50 del 2017 saranno poi assegnati, entro la fine dell’anno, con decreto del MEF, su proposta del MIUR, ulteriori 7,5 milioni di euro.
Con l’entrata in vigore della legge di bilancio, nel mese di gennaio 2018 sarà definito anche il decreto MIUR-MEF che fissa i criteri per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati e delle Accademie storiche non statali di belle arti. L’obiettivo sarà quello di accompagnare le Istituzioni in questo percorso. Il finanziamento complessivo a disposizione si attesta a 25,8 milioni euro nel 2018, 32,13 milioni euro nel 2019 e 58,63 milioni euro a decorrere dal 2020. Ci sarà dunque un sostegno finanziario crescente fino alla messa a regime nel 2020, e, dunque, entro e non oltre un triennio, della statizzazione di tutte le Istituzioni, delle quali si continueranno a salvaguardare l’indispensabile ruolo e le rispettive identità territoriali. Il riconoscimento sarà simultaneo: visti i finanziamenti, riguarderà tutti e non solo una parte degli Istituti.
Per quanto riguarda il settore statale dell’AFAM, si ricorda che l’ammontare complessivo del finanziamento statale da attribuire a Conservatori, Accademie di belle arti e Istituti Superiori per le Industrie Artistiche si è leggermente incrementato nel corso del 2017, rispetto al 2016, passando da 12,5 a 13,8 milioni di euro. Quest’ultimo importo è stato ulteriormente integrato di 1,5 milioni di euro con il decreto legge 50 del 2017. Si tratta di fondi che sono in corso di attribuzione delle Istituzioni AFAM per compensarle del minor gettito della contribuzione studentesca derivante dall’introduzione della no tax area per gli studenti a basso reddito prevista dalla legge di bilancio 2017.
Il consolidamento finanziario va ora accompagnato con la realizzazione dei Regolamenti delegati dalla legge 508 del 1999 che riguardano la programmazione degli assetti territoriali e l’indispensabile riforma della governance, nella consapevolezza che si tratta di un percorso da condividere con tutti i soggetti interessati.
“Sul piano dell’offerta formativa due sono le operazioni fondamentali attuate dal Ministero – spiega la Ministra -. La prima è l’aver proceduto alla modifica o attivazione di corsi presso Conservatori, Istituti superiori musicali, Accademie statali e legalmente riconosciute per oltre 3.500 piani di studio triennali: erano quattro anni che queste richieste giacevano inevase. La seconda è aver completato, dopo un ultimo parere delle Conferenze dei Direttori, la messa ad ordinamento di tutti i corsi biennali sperimentali di secondo livello, che era prevista dalla legge finanziaria del 2013. È pronta, infatti, una proposta funzionale alla messa a ordinamento dei bienni ancora sperimentale, la cui decretazione avverrà prima della fine dell’anno. Con quest’ultima operazione sarà completato il quadro nazionale degli ordinamenti della formazione superiore artistica e si darà completa attuazione alla legge 228 del 2012 con la piena definizione delle equipollenze dei titoli accademici di secondo livello AFAM a quelli di laurea magistrale universitaria”.
Prima di Natale sarà poi “portato in Consiglio dei Ministri, per la prima lettura, il testo del Regolamento per disciplinare le modalità di reclutamento del personale che si attende ormai da ben 18 anni (legge 508/1999) – aggiunge Fedeli -. Il Dpr prevede, tra l’altro, procedure riservate per la stabilizzazione del personale precario per tutta la durata del triennio 2018-2020, mutuando gli stessi principi già presenti nella legge Madia”.
In particolare si prevede la trasformazione della graduatoria della legge 128 del 2013, utilizzabile sino ad ora solo per contratti a tempo determinato, anche per il reclutamento a tempo indeterminato. Allo stesso tempo, si prevede la possibilità di essere assunti, previo inserimento in una graduatoria nazionale, di coloro che hanno insegnato almeno per tre anni negli ultimi otto nelle Istituzioni AFAM. A questo scopo vengono rese disponibili le facoltà assunzionali pari al 100% dei posti liberi da turnover, incrementate del 50% dei posti vacanti in organico. Attenzione viene data anche alla situazione dei docenti di II fascia che potranno utilizzare dei posti riservati nei concorsi della singola Istituzione per il passaggio alla I fascia.
“Infine – conclude Fedeli – dobbiamo proseguire, nei tempi e nei modi che saranno possibili, le operazioni per rinnovare l’assetto del sistema e la governance delle singole Istituzioni, con particolare riferimento alla revisione della composizione degli organi (Presidente, Direttore, Direttore amministrativo, Consiglio di amministrazione, Consiglio accademico) e delle rispettive competenze”.
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Grazie alla Ministro (maschile!) Fedeli!
Ma va osservato che:
1) Tra tutti i soldi dati non c’è un euro per i Conservatori attualmente statali che devono da qualche anno pagarsi in proprio (sottraendo importanti risorse ai capitoli di bilancio per la didattica e per gli investimenti) le utenze degli edifici. Si tratta in certi casi di cifre molto significative per i magri bilanci dei Conservatori, anche maggiori del contributo annuale Ministeriale, problema che il MIUR non vuole riconoscere lasciando da anni Conservatori in mezzo al rimpallo di responsabilità tra Province e MIUR.
2) I fondamentali fondi previsti dalla L. 107/2015 per l’edilizia dei Conservatori statali non sono stati ancora resi disponibili perché da oltre due anni il decreto interministeriale non viene emanato, né la sua emanazione ancora annunciata! Intanto il nostro patrimonio edilizio storico va in frantumi…
3) La compensazione per le mancate entrate da studenti che beneficiano della no tax area non è un vanto, ma un rimedio ad una grave dimenticanza fatta nei confronti di AFAM.
4) L’annuncio di prossimo adempimento della L. 228/2012 (ordinamento ed equipollenza del biennio) avverrà con oltre quattro anni di ritardo su tempi previsti dalla stessa legge!
5) Il lavoro per l’aggiornamento dei piani di studio triennali rientra nelle ordinarie competenze del MIUR! Non può essere certo motivo di vanto averlo svolto… Casomai c’è da rilevare che la grande mole di domande ricevute e i tempi di risposta ministeriali hanno evidenziato chiaramente problemi di natura organizzativa interna e anche errori nella decretazione e regolamentazione di tali procedure. Mi riferisco al fatto che per chiedere anche la più piccola modifica (tipo cambiare un corso da 20 ore a 22 ore) il MIUR ha volutamente richiesto l’avvio di complicate procedure, non accettando soluzioni molto più efficienti e semplici proposte dalla Conferenza dei direttori!
6) Si annuncia la soluzione del problema del precariato ex lege 128 attraverso il DPR sul reclutamento atteso da 18 anni (!), ma non si comprende come esso possa da solo modificare la legge che ha costituito la graduatoria (L. 128/2013) essendo il DPR di rango legislativo inferiore! La via legislativa che è stata cassata dal Senato poteva e doveva togliere ogni dubbio in questione, e funzionare poi assieme al DPR. Ora rimane solo il DPR. Ma il procedimento è lungo e tra un mese mezzo (col Natale di mezzo) le Camere saranno probabilmente sciolte…
7) Rinnovamento governance. Sappiamo tutti da anni che va fatto, ma il problema è: a quale modello il MIUR pensava o pensa? Perché di tutte le proposte fatte nessuna è andata avanti? Che eredità si lascia per il prossimo governo?