Tredici a tavola
Sembrerebbe che sia tutto ormai deciso, che il disegno di “riordino” esposto dal Ministro in Senato in quel modo così confuso e impreciso stia finalmente (?) prendendo corpo. Si parla sempre più insistentemente in queste settimane del probabile accorpamento dei Conservatori esistenti attorno a tredici Super-Istituti (una variante ridotta del livello “regionale”?), con conseguente ridimensionamento e declassamento di tutti gli altri al rango di Istituti satelliti e presumibilmente privati dei corsi di secondo livello. Voci del sen fuggite, rumors, chiacchiericcio, oppure qualcosa di più?
La scelta del numero, inquietante per la precisione e l’apparente arbitrarietà, farebbe pensare che la decisione sia già sostanzialmente presa; o si tratterà forse di un riferimento puntuale e un po’ nostalgico al fatto che i ” Conservatori storici” fossero tredici (i dodici del 1942 più quello di Trieste statizzato sedici anni dopo)?
E la sorte dei docenti? Niente paura, al Senato il lavoro mai non langue.
Il 27 aprile u.s., in sede di esame del DDL 2299 (Conversione in legge del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca) è stato presentato in VII Commissione l’ordine del giorno G/2299/8/7 (PD-AP) in cui si chiede di impegnare il Governo:
- a procedere alle fasi attuative previste della legge in premessa anche in relazione alla tipologia di reclutamento;
- ad allineare gradualmente le carriere e i salari a quelli dei docenti universitari, assimilandone lo stato giuridico;
- a valutare la possibilità di differenziare le figure di docenza impegnate in corsi di base (preaccademici) rispetto all’alta formazione nei settori musicale e coreutica;
Sembra dunque che senza nemmeno troppa lentezza il discorso lassù si stia spostando dal piano dei “modelli” a un piano un po’ meno astratto. Sembra che l’ora delle decisioni irrevocabili si avvicini.
Quali saranno i criteri di selezione nella scelta dei docenti da destinare all’Alta Formazione o ai Corsi di base? Chi opererà tale scelta? Con quali modalità?
Per i miei titoli di studio e le esperienze didattiche svolte in tutti questi anni in varie discipline del triennio e biennio accademici non avrei alcuna intenzione di rischiare un “declassamento” della mia docenza al solo preaccademico qualora venissero ridotti tali organici… di cosa si terrà conto per stabilire chi tra i docenti attualmente in servizio a tempo indeterminato finirà ai soli corsi preaccademici o accademici??
leggendo i primi commenti mi pare che la domanda sia la prima a venire in mente a tutti noi. Chi, come e perché qualcuno sarà “promosso”? E forse anche: e chi non lo sarà, sarà retrocesso o manterrà la posizione?